PODCAST: Marina Piperno, la prima donna produttrice italiana si racconta in un libro
29 Marzo 2023
Il titolo dell’opera è “Eppure qualcosa ho visto Sotto il Sole”, scritta insieme al marito Regista Luigi Faccini. All Around Edizioni
Per essere galanti non dovremmo dire che l’autrice e protagonista del libro “Eppure qualcosa ho visto Sotto il Sole”, Marina Piperno, è nata nel 1935. Ma la vita della Piperno è il fulcro del racconto che ci riporta da un nuovo punto di vista, quello personale dell’autrice, tutta la storia del nostro paese nonché quella del cinema indipendente Italiano dalla seconda guerra mondiale in poi.
Marina Piperno è una ebrea laica. Ma già dire solo questo ci prepara a scoprire ciò che ha passato la sua famiglia durante gli anni delle leggi razziali e come ha fatto a scampare alla persecuzione.
L’idea di cinema della Piperno è puramente neorealista, alla ricerca della rappresentazione pura e semplice della realtà. I film devono avere coraggio. Negli anni ’60 decide così di produrre un cortometraggio (16 ottobre 1943) sulla razzia del ghetto romano operata dai tedeschi e lo sterminio ad Auschwitz. Questo per spezzare il silenzio che le famiglie ebraiche per pudore avevano mantenuto per troppo tempo.
Marina Piperno impara da Blasetti (e alcuni suoi lavori quasi lo citano), impara il mestiere a New York e produce anche Zavattini. Il Cinema Italiano, sostiene, dovrebbe essere libero e avere il coraggio di quello indipendente Americano. Altrimenti… è tutta commedia.
La fusione delle anime di Marina Piperno e di Luigi Faccini, possono essere rappresentate come la fusione musicale tra il Fox-trot e il Rock come ama dire Faccini. Da questa fusione sono nati lavori estremamente interessanti come “Le Mani Raccontano”, di cui è stato presentato un estratto durante la presentazione del libro avvenuta al Bif&st 2023.
Nel podcast, estremamente interessante e ricco di consigli preziosi, potete ascoltare l’intero incontro con i due autori del libro, moderato dalla Professoressa Angela Bianca Saponari.
Benedetto Gemma
per Cinestorie
