Crisi climatica, «stop a pubblicità di aziende inquinanti». Firma la petizione di Greenpeace
13 Settembre 2022Il Gruppo di Greenpeace di Bari al Parco 2 Giugno per dire no al greenwashing di multinazionali del trasporto e di colossi energetici
Si presentano come aziende green ma estraggono e bruciano combustibili fossili. Forse ad essere ecosostenibili sono solo le parole e le immagini usate per grandi investimenti pubblicitari che nascondono però grandi impatti ambientali negativi. Intanto la crisi climatica, secondo Greenpeace Italia, avanza e senza sosta.
«Il greenwashing dell’industria fossile inganna le persone». Lo dichiara Federico Spadini, impegnato per la campagna clima e trasporti di Greenpeace Italia.
E proprio contro il greenwashing delle aziende responsabili della crisi climatica, i volontari e le volontarie del Gruppo di Greenpeace di Bari la scorsa domenica 11 settembre hanno sensibilizzato i cittadini e messo in scena il lancio di un finto episodio della serie di culto “Stranger Things” diventata per l’occasione “Stranger Green”
Domenica 11 settembre l’associazione ambientalista al Parco 2 Giugno, ha mostrato ai passanti un video anteprima del finto episodio, in cui i mostri della serie originale si trasformano in incendi, alluvioni, siccità, e di altri eventi climatici estremi che anche nel nostro Paese sono diventati la norma.
«Eventi per i quali – spiegano i volontari – le grandi aziende del petrolio e del gas, così come quelle dell’Automotive e dell’aviazione, hanno enormi responsabilità».
Durante l’iniziativa i volontari e le volontarie di Greenpeace hanno raccolto firme a sostegno dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), promossa da più di trenta organizzazioni internazionali, che chiede di vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili. Se entro ottobre la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione europea sarà obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda delle aziende inquinanti che alimentano la crisi climatica. I volontari di Greenpeace porteranno l’attività nelle piazze di oltre venti città italiane.
«L’informazione manipolata – conclude Federico Spadini – ritarda gli interventi di cui abbiamo urgente bisogno per affrontare la crisi climatica in corso. E sono proprio le aziende con maggiori responsabilità in questa crisi ad investire enormi quantità di denaro in pubblicità e sponsorizzazioni per ripulirsi l’immagine. Per questo vogliamo una legge europea che vieti una volta per tutte la loro propaganda ingannevole, come già avviene ormai da decenni per le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende del tabacco».
La petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” si può firmare QUI.